martedì 20 marzo 2012



Siamo a New York, esattamente a Times Square, il 14 Agosto 1945.
Si festeggia la vittoria americana contro il Giappone. Tutti sono in strada a sventolare le bandiere a stelle e strisce.
Un fotografo di 47 anni è in strada e sta documentando quello che succede.

Si chiama Alfred Eisenstaedt ed ha origini tedesche.
Nasce nella Prussia occidentale, a Dirschau, l’odierna Tczew polacca, da una famiglia di ebrei. All’età di 8 anni si trasferiscono a Berlino e lì Alfred inizia un corso regolare di studi. Durante la prima guerra mondiale il ragazzo è appena ventenne e viene arruolato nell’artiglieria dell’esercito tedesco rimanendo ferito durante i combattimenti.
Negli anni ’20 lavora come venditore di cinture e bottoni e nel tempo libero inizia a scattare fotografie come freelance per il Berliner Tageblatt.
Decide di intraprendere la carriera di fotografo professionista nel 1929, quando ha già 31 anni. Nel 1933 è in Italia a fotografare un incontro tra Adolf Hitler e Benito Mussolini e lo stesso anno è a Ginevra ad immortalare Joseph Goebbels in una famosa fotografia che mostra la ferocia nascosta del Ministro della Propaganda nazista.
Nel 1935, a causa dell’oppressione tedesca sugli ebrei, Eisenstaedt emigra negli Stati Uniti e trova casa nel quartiere di Queens a New York.
Dal 1936 inizia a lavorare per la rivista Life documentando eventi di cronaca e la vita mondana di celebrità come Sophia Loren, Ernest Hemingway o Marylin Monroe ottenendo oltre 86 copertine della rivista.

Il 14 Agosto 1945 Alfie, così lo chiamano i suoi colleghi del giornale, si trova a Times Square con la sua Leica M3 e un obiettivo di 35mm per documentare i festeggiamenti americani dopo la vittoria sul Giappone.
Cammina tra la folla a sud della 45esima strada dirigendosi verso il punto in cui Broadway e la Seventh Avenue convergono, quando nota un marinaio con un vestito scuro che sta correndo lungo la strada. Il militare si avvicina a tutte le donne che incontra, anziane o giovani, magre o grasse, le afferra e le bacia sulla bocca.
Correvo davanti a lui con la mia Leica cercando di cogliere il momento giusto per lo scatto ma nessuna delle immagini era venuta come volevo”.
Improvvisamente Alfred nota una bella infermiera in piedi, vestita di bianco in mezzo alla folla. Immagina che il marinaio, nella sua strada, la possa incrociare e così succede.
L’uomo la raggiunge, la stringe a sé e si china per baciarla.

*

Se l’infermiera fosse stata vestita con un abito scuro non avrei mai scattato. Se il marinaio avesse indossato una divisa bianca, non avrei mai scattato. Ho scattato solamente per il contrasto tra l’abito bianco e l’uniforme nera del marinaio. Dava alla fotografia un impatto in più.
Alfred scatta quattro volte. Tutto succede in frazioni di secondo.
Una sola è perfetta. Quella dove le persone attorno lasciano un po’ di respiro ai due soggetti centrali.

La foto viene pubblicata una settimana dopo sulla rivista Life.
Le fotografie delle celebrazioni vengono presentate in una sezione di dodici pagine chiamata Victory. Una doppia pagina interna mostra una serie di coppie che si baciano a sinistra mentre a destra, a tutta pagina, la foto di Alfred Eisenstaedt.
Il giornale ha fatto una richiesta esplicita ai fotografi in giro per il Paese: fotografare persone che si baciano. Le fotografie pubblicate sono tutte messe in posa, la foto di Alfred invece è un evento spontaneo verificato a Times Square dopo l’annuncio del Presidente Truman.

Esiste una foto della stessa scena scattata da Victor Jorgensen, un fotogiornalista della marina militare statunitense che viene pubblicata il giorno successivo sul New York Times. L’immagine però non mostra lo sfondo di Times Square e taglia completamente la parte inferiore delle gambe dei due soggetti. Nonostante questo ha un vantaggio: a differenza della fotografia di Eisenstaedt, protetta da copyright, questa immagine è di dominio pubblico poiché è stata realizzata da un marinaio dipendente del governo federale in missione ufficiale.

Eisenstaedt non ebbe l'opportunità di fermare i due ragazzi per chiedere nomi o dettagli quindi per molto tempo le generalità dei due soggetti rimasero sconosciute.
Alla fine del 1970 Edith Shain scrisse a Eisenstaedt affermando di essere la donna nella foto. Quel giorno Shain stava lavorando presso l'ospedale di New York come infermiera quando lei e un amico sentirono alla radio che la guerra era finita. Accorsero a Times Square dove si celebravano i festeggiamenti e, appena arrivata in strada, il marinaio l'afferrò ad un abbraccio e la baciò.
Mi lasciai baciare perché pensai che quell’uomo aveva combattuto anche per me.
Nell’agosto 1980, i redattori di Life chiesero che anche il marinaio si facesse avanti.
George Mendonça si presentò e raccontò che quel giorno era in congedo e stava guardando un film con Rita, sua futura moglie al Radio City Music Hall. Improvvisamente le porte si aprirono e la gente cominciò ad urlare che la guerra era finita. George uscì in strada insieme a Rita, vide un’infermiera passeggiare, la abbracciò e la baciò.
"Avevo bevuto un bel paio di drink poco prima.
In una delle quattro immagini di Eisenstaedt, si intravede Rita, la fidanzata del marinaio, dietro la coppia che si bacia.
Altri uomini si presentarono alla redazione di Life rivendicando di essere il marinaio.
Tra questi Glenn McDuffie e Carl Muscarello. Numerose dichiarazioni, esami, indagini e studi hanno portato a sostenere che anche loro avrebbero potuto essere effettivamente il famoso marinaio.

Alfred Eisenstaedt muore nel sonno nel 1995 lasciandoci in eredità un’icona culturale tanto da essere più volte citata in film, pitture e sculture.




domenica 18 marzo 2012

lunedì 5 marzo 2012