lunedì 27 giugno 2011




Siamo a New York nel 1967 nello studio di un giovane fotografo di 28 anni di nome Joel Brodsky.

Joel Lee Brodsky è nato a Brooklyn il 7 Ottobre 1939. I suoi genitori gestiscono una catena di negozi di calzature in città e lui, dopo il liceo, si iscrive alla Syracuse University dove incomincia ad interessarsi di fotografia.
Nel 1960 si laurea e trova lavoro in un negozio di macchine fotografiche a Brooklyn.
Dopo quattro anni si sposa e decide di aprire un’attività in proprio. Compra uno spazio a New York e vi allestisce uno studio fotografico.

Entra nel mondo della musica facendo un favore ad un amico. Pur di farsi conoscere, fare esperienza e farsi dei clienti, scatta delle foto all’allora sconosciuto cantante folk Eric Andersen, amico della moglie. Non si fa pagare ma si fa notare dalla casa discografica Vanguard con la quale il cantante aveva firmato un contratto.
Ben presto viene chiamato dall’etichetta Stax Records, per la quale fotografa diversi musicisti R&B e soul, e soprattutto dalla casa discografica progressista Elektra che da poco ha contattato un giovane gruppo musicale che si fa chiamare Doors.

Brodsky incomincia da subito a collaborare con questa giovane band e realizza uno scatto per la copertina posteriore del loro primo album omonimo. Subito dopo viene chiamato per realizzare la copertina, diventata poi celebre, del loro secondo album “Strange Days”. Questa rappresenta un circo che si esibisce per strada e ben comunica l'atmosfera psichedelica della band. I Doors ottengono fin da subito un grande successo per la loro poesia e le loro nuove sonorità ma la loro fama risiede soprattutto nell’aspetto affascinante del loro frontman Jim Morrison.
Il nome del fotografo Joel Brodsky inizia nel frattempo ad avere impatto positivo negli ambienti musicali e le sue foto sono una garanzia sia per i ritratti suggestivi sia per gli stimoli visivi. La Elektra chiede così di nuovo a Brodsky di realizzare dei semplici scatti promozionali dei Doors.

"La sessione iniziò normalmente. Stavamo facendo foto di gruppo e tutti erano molto collaborativi. Inizialmente sembrava che fossero un po' gelosi che Morrison era stato messo così in primo piano nelle foto, ma in fondo gli altri capivano che Jim era il sex symbol del gruppo ed era un punto di riferimento visivo per la band.
Dopo aver scattato un po’ di foto collettive, decisi di fare alcune foto ad ogni singolo componente, lasciando Morrison per ultimo. Sapevo che avrei dedicato più tempo a lui e non volevo che gli altri dovessero sedersi ad aspettare troppo a lungo.
Mentre tutto ciò accadeva, Jim incominciò a bere.
Nel momento di iniziare a fotografare Jim, ormai si era bevuto tre o quattro bottiglie di alcol, quindi era piuttosto sciolto e rilassato.”


*

La famosa foto viene scattata verso la fine.
Rappresenta Morrison in una posa messianica, a torso nudo e con una sottile collana al collo.

“Fu allora che, talmente ubriaco, inciampò nelle luci e cadde giù per la rampa di scale. L’ho visto in fondo ai gradini che si rialzava, chiamò l’ascensore e scese in strada.
Il giorno dopo li ho chiamati e ho chiesto se Jim ce l'aveva fatta e se era andato tutto bene. Loro mi dissero che non c’era da preoccuparsi, era così ogni notte.
Una settimana dopo, mandammo la foto al Village Voice. Dopo pochi giorni mi dissero che avevano ricevuto qualcosa come diecimila richieste per l'immagine.”


Con il tempo la foto viene soprannominata “la croce” e l’intera sessione fotografica “il giovane leone”. Viene poi utilizzata ufficialmente come immagine interna per il Greatest Hits del 1980.
Lentamente si trasforma in icona ed oramai si trova su magliette, murales e merchandising di ogni tipo.
Brodsky muore il primo Marzo 2007 a 67 anni per un attacco di cuore e durante il suo funerale la foto del giovane leone viene esposta ben visibile di fianco alla sua bara. Prima di morire dona la foto ad un’asta a favore di bambini vittime di abusi.

Morrison raramente era apparso bello come in quella fotografia e sicuramente il merito è di Joel Brodsky che riuscì a fotografare l’apice della carriera di Jim e trasformarlo in leggenda.