giovedì 15 dicembre 2011

sabato 10 dicembre 2011

perchè Brooklyn si chiama Brooklyn?

gli olandesi arrivarono nella baia di New York e, oltre a fondare New Amsterdam, crearono un piccolo nucleo sulla riva orientale del fiume Hudson. Lo chiamarono BREUKELEN come l'omonima cittadina olandese vicino Utrecht. Breukelen a sua volta in olandese significa "terra dissodata" cioè resa fertile.

venerdì 9 dicembre 2011

mercoledì 7 dicembre 2011



Siamo a Saint Tropez il 12 Maggio 1971.
Mick Jagger e Bianca Rosa Peréz Macias si sono appena sposati con rito cattolico romano nella chiesa di Sant’Anna.
Un fotografo di 32 anni è sul sedile anteriore della Bentley con cui la coppia si sta allontanando e sta documentando il loro viaggio.

Il fotografo si chiama Patrick Lichfield ma all’anagrafe è Thomas John Patrick Anson, quinto conte di Lichfield nonchè cugino della regina Elisabetta II.
Nato nel 1939 Patrick è l'unico figlio maschio del tenente-colonnello Thomas Anson William Arnold. Il padre, a sua volta, è figlio maggiore e prossimo erede di Thomas Edward Anson, quarto Conte di Lichfield. Sua madre invece è la principessa Anna di Danimarca, una nipote di Elisabetta Bowes-Lyon, madre di Elisabetta II.
Nel 1958 il padre muore e nel 1960 muore anche il nonno. A soli 21 anni, Patrick eredita la proprietà di Lichfield e diventa conte.
Patrick studia alle scuole militari di Harrow e Sandhurst e nel 1959 si unisce al corpo dei granatieri. A scuola è l’unico ad avere una macchina fotografica; questo gli permette di trovare un'identità che lo faccia eccellere in un ambiente competitivo come può essere un’accademia militare. Spende sempre tutti i soldi per comprarsi apparecchiature aggiuntive e si dedica spesso a coprire eventi sportivi e teatrali.
Affitta un appartamento a Londra, in Place Wilton, dove costruisce la sua prima camera oscura ed improvvisamente, con grande meraviglia della sua famiglia, nel 1962 lascia l'esercito ed inizia a lavorare come assistente per due fotografi, Dmitri Kasterine e Michael Wallis, incontrati casualmente fuori dal suo palazzo durante uno shooting per uno spot pubblicitario.
Essere cugino della regina e guadagnarsi da vivere come fotografo non aveva precedenti. In realtà però la fotografia è sempre stata una professione d’alta classe: Julia Margaret Cameron, Fox Talbot, Lartigue, Henri Cartier-Bresson, Diane Arbus e Cecil Beaton provenivano tutti da ambienti altamente privilegiati. Tuttavia, gli anni in cui Lichfield sceglie questo mestiere sono anche gli anni in cui nascono fotografi provenienti dalla classe operaia come Terence Donovan, David Bailey, Don McCullin e Brian Duffy che presero d'assalto le riviste di moda e le prime pagine dei giornali.

Patrick segue un apprendistato di tre anni che successivamente descriverà come i più formativi della sua vita; svolge compiti banali ma implicano sempre una conoscenza globale di tutte le fasi di lavoro. A casa chiede alle sue fidanzate di posare come modelle e spesso stampa gli scatti fino a tarda notte appendendo poi i risultati sulle pareti del soggiorno. Offre i suoi servizi per pochi soldi facendo concorrenza ai fotografi della città, si occupa di ritratti e in particolare di fotografie per bambini.
Patrick impara presto la tecnica ed incomincia a costruirsi una reputazione avendo facile accesso alla famiglia reale.
A metà degli anni ’60 le sue fotografie sono presenti regolarmente in The Mirror Sunday, The Daily Express, e la rivista Queen, che gli commissionano i lavori. Incomincia così a guadagnare un ragionevole stipendio.

Un viaggio in Giamaica nel 1966 stuzzica il suo appetito per un lavoro più serio.
Gli viene commissionato un servizio per una rivista inglese sul turismo giamaicano ed il suo compito è esplorare l’isola e fare fotografie dei luoghi che trova interessanti.
Apre un nuovo studio vicino Holland Park e diventa presto un personaggio famoso nella scena culturale di Londra tanto da ricevere un telegramma da Diana Vreeland, editor di Vogue America: chiede la sua disponibilità nel fotografare il Duca e la Duchessa di Windsor nella loro casa alle porte di Parigi.
Patrick non è il tipico esponente di una famiglia reale. Fin dalle prime esperienze con la macchina fotografica mostra un carattere estroverso e disarmante. Quando si trova di fronte alla coppia, la loro espressione rimane impassibile per gran parte dell’incontro ma Patrick vuole assolutamente creare in loro un’emozione. Si fa arrivare una sedia e cade deliberatamente per terra. “Mi chiedevo cosa fare per dare loro qualche espressione, un’espressione di orrore sarebbe stata meglio di niente. Caddi dalla sedia ma loro rimasero assolutamente come piombo. Nè l’uno nè l’altro si misero a ridere.
Riesce comunque a realizzare il servizio secondo il suo intento e le foto che mostra a Vogue sono spontanee e divertite. Firma così un contratto con Vogue America ed incomincia a passare gran parte del tempo a New York. In questo periodo ha infatti l’occasione di fotografare Charlie Chaplin e Marlon Brando dopo la prima proiezione di La contessa di Hong Kong: "In quei giorni i fotografi non erano ammessi in eventi privati. Mi sono avvicinato con la macchina fotografica nascosta sotto il cappotto e sono riuscito a scattare cinque foto prima che venissi buttato fuori."

Nel 1971 la rivista gli chiede di coprire il matrimonio della modella nicaraguense Bianca Rosa Peréz Morena de Macias con la rockstar del momento, Mick Jagger.
La coppia si è incontrata otto mesi prima ad una festa post concerto dei Rolling Stones in Francia. Decidono di sposarsi a St Tropez, località che in una decina d’anni da semplice villaggio di pescatori si è trasformata in luogo di fama internazionale. La sposa è amica di Patrick, e si sospetta una relazione tra i due, mentre Mick Jagger si è trasferito da un paio d’anni in Costa Azzurra, insieme alla band, per avere agevolazioni fiscali.
La giornata è calda e la città è congestionata per l’evento. Gli sposi e gli invitati sono costretti a farsi largo con la forza tra fotografi e turisti in una sorta di combattimento a mani nude. La modella è incinta di quattro mesi e indossa uno scandaloso tailleur bianco accompagnato da un cappello a falda larga con il velo. Lo sposo invece ha un completo chiaro, sobrio ed elegante.
Dopo la cerimonia vengono aiutati a superare la folla e finalmente riescono ad entrare in macchina ed allontanarsi dalla ressa. Patrick, ormai diventato fotografo del jet-set e soprattutto amico della sposa, sale con loro in vettura: "Mick era contentissimo che la funzione religiosa fosse finita. Aprì una bottiglia di champagne e si accese una canna. Io avevo la mia Olympus e scattai".

*

La foto parla da sola.
La capacità di catturare l’informalità e la spontaneità di una situazione è l’enorme qualità di Patrick Lichfield.

Dieci anni dopo, durante la foto ufficiale del matrimonio di Carlo e Diana si inventa un modo per fotografare le loro facce rilassate: "Con la bocca feci il rumore dello scatto e dissi agli sposi di rilassarsi, loro, credendo che avessi già scattato, si rilassarono ed in quell momento scattai. Da allora i due sposi non mi rivolsero più la parola".
Dal 1999 in poi è un pioniere della fotografia digitale a livello professionale e fonda i Digital Lichfield Studios.
Nel 2002 viene chiamato da sua cugina, Elisabetta II, e dal duca di Edimburgo per scattare la foto ufficiale del loro cinquantesimo anniversario di matrimonio.
Nel 2003 Patrick dichiarerà: "A 64 anni, io sono l'uomo più fortunato in vita: sono pagato per svolgere il mio hobby da 45 anni. A volte mi sveglio la mattina e penso che è un altro giorno fantastico. Non sto facendo nulla che io non voglia fare. È fantastico! Che vita!

Il 10 novembre 2005, Patrick Lichfield viene colpito da un grave ictus ed il giorno seguente muore al John Radcliffe Hospital di Oxford all’età di 66 anni.
Verrà ricordato per aver sfidato i confini di classe e per aver seguito l’ambizione artistica oltrepassando le regole della famiglia. Un esempio pratico degli ideali che i giovani della sua generazione urlavano per le strade alla fine degli anni ’60.