sonoinciampato
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giovedì 22 novembre 2012
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Siamo a New York, 21 settembre 1979.
Una fotografa di 30 anni
è sul palco del Palladium durante un concerto dei Clash e sta scattando una
foto mentre il bassista del gruppo, Paul Simonon, sta distruggendo il suo
strumento musicale.
La fotografa è inglese e si chiama Pennie Smith.
Pennie frequenta la scuola d'arte
Twickenham di Londra alla fine degli anni ’60 studiando grafica e belle arti.
Una volta diplomata entra nello studio di Barney Bubbles, artista grafico le
cui opere fanno incontrare per la prima volta il graphic design con la pittura
e la musica. Incomincia a collaborare con giornalisti musicali e dal 1969, per
tre anni, entra nella produzione della rivista Friends ideata da Nick Kent.
Un anno dopo progetta già la grafica
per l’album d’esordio di Pink Fairies, Never
Never Land, ma il suo primo incarico fotografico importante le viene
commissionato proprio nel 1970, quando le chiedono di coprire il tour dei Led
Zeppelin.
Pennie entra come fotografa nella
rivista New Musical Express ed oltre
ad aver occasione di assistere a numerosi concerti, incontra ed intervista
diverse figure di spicco nel campo musicale.
Nei primi mesi del ’79 gira l’America
con i Clash durante il loro Pearl Harbour
Tour e quando decidono di organizzare il Take The Fifth Tour esclusivamente negli Stati Uniti è tutto
esaurito.
Pennie continua a seguire il gruppo
per l’intero tour. A New York sono in programma due esibizioni al Palladium e
alla seconda data, il 21 Settembre, la fotografa quasi preferisce non andare: "Avevo scattato così tante foto dei
Clash dal vivo che ero quasi stufa. La sera prima ero già stata al Palladium e
stavo quindi per uscire con amici; ma non sono molto brava a non lavorare, quindi
alla fine sono andata lo stesso".
Durante i precedenti concerti Pennie
si è sempre posizionata sul lato del chitarrista Mick Jones ma quella notte
sceglie il lato del bassista Paul
Simonon. "Non avevo scattato
molto quella sera fino a quando notai che Paul stava diventando piuttosto
scontroso. Presi la macchina fotografica, lentamente il suo nervosismo crebbe
fino a quando esplose.”
*
Pennie riesce a immortalare il
momento in cui Paul sta scaraventando sul palco il suo basso elettrico. Colpito
da un riflettore alle spalle e a gambe divaricate impugna il suo strumento come
un’arma da guerra pronta per essere affondata a terra.
"Era
uno dei suoi bassi preferiti, non era affatto uno di quelli a buon mercato, per
cui doveva essere davvero arrabbiato per qualcosa. Ero molto vicino a lui, con
un obiettivo grandangolare. Era quasi a un metro di distanza e stava venendo
nella mia direzione, quindi dovetti fare anche qualche passo indietro perdendo
la messa a fuoco. Ricordo tutto un po’ a rallentatore e ho anche pensato che ce
l’avesse con me perché mi ero messa dalla sua parte del palco. Più avanti gli ho
chiesto cosa non andava, e mi disse che non era felice del suono."
Paul invece in un’intervista sottolineò
il fatto che il Palladium aveva posti a sedere fissi, per cui il pubblico
rimaneva fermo sul posto e non dava risposta, qualsiasi cosa loro facessero o
suonassero: “Sono generalmente di buon
carattere, trattengo sempre tutto ma come un interruttore della luce posso
passare da off a on improvvisamente e tutto ciò può risultare spaventoso.
Quella notte ero frustrato dal comportamento passivo della folla. Il basso che
ho distrutto era un Fender Precision e costava circa 160£. Era uno dei più
vecchi modelli che avevo e mi è dispiaciuto un sacco romperlo. In realtà ho
raccolto tutti i pezzi e li ho conservati. L'ho prestato alla Rock Hall of Fame
di Cleveland per un po' ma poi l’ho voluto indietro.”
Non appena il gruppo vide gli scatti,
decisero di usare quella foto come copertina del loro album successivo, il
terzo, London Calling. Pennie non era
d’accordo, una volta stampata l’immagine sarebbe risultata sgranata e fuori
fuoco. Ma a Joe Strummer, leader della band, tutto ciò non interessava, voleva
mostrare come il potere del rock riuscisse a possedere un individuo tanto da
portarlo agli estremi. E quella foto era perfetta.
La tipografia di Lowry associata
all’immagine fu’ un passaggio automatico. Volevano omaggiare il primo album di
Elvis Presley: "Quando uscì il disco
di Elvis, il rock&roll divenne piuttosto pericoloso" dice Simonon
"e noi volevamo che anche il nostro
disco fosse roba molto pericolosa."
La foto fece subito scalpore e in
breve tempo si trasformò in un’icona rock.
Nel 2002 la rivista Q le attribuisce il premio come miglior
fotografia rock di tutti i tempi mentre nel gennaio 2010 la copertina
dell'album è una delle dieci immagini scelte dalla Royal Mail per la serie di
francobolli "Classic Album Cover".
I lettori di Rolling Stone hanno posizionato la copertina di London Calling al 5° posto nella top 10 delle
migliori album cover di tutti i tempi.
Pennie rimase con i Clash per 7 anni
coprendo la maggior parte dei loro concerti e della loro carriera. Ha seguito i
concerti di altri musicisti rock realizzando anche diversi ritratti in posa.
Tra i tanti artisti citiamo i Led Zeppelin, The Rolling Stones, The Who, Iggy
Pop, The Clash, The Jam, Siouxsie Sioux, U2, Morrissey, Radiohead, Blur, Oasis
e The Strokes.
“Mi
annoia un po' che la gente mi classifichi come fotografa di concerti rock.
Tutti si ricordano solamente di quella foto a Simonon. Esistono mille altre
foto dei Clash che io preferisco. Oramai quella è stata usata in così tante
forme e così tante volte che per me è diventata come carta da parati”.
Oggi Pennie Smith vive e lavora in un
quartiere a ovest di Londra in una stazione ferroviaria in disuso che ha
trasformato nel suo studio.
lunedì 19 novembre 2012
giovedì 8 novembre 2012
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